Tutti i modelli di diffusione atmosferica richiedono la disponibilità di dati meteorologici al suolo relativi all'area simulata dal calcolo.
In particolare:
- i modelli gaussiani, che assumono una meteorologia stazionaria e omogenea su tutta l'area, richiedono i dati di un'unica stazione meteorologica della quale, a causa della stazionarietà dei dati, non viene richiesta la localizzazione all'interno dell'area di studio.
- i modelli che prevedono una meteorologia variabile spazialmente, come CALPUFF se usato insieme al preprocessore meteo CALMET, funzionano al meglio quando utilizzano più stazioni meteo nell'area di studio, possibilmente scelte in posizioni tali da caratterizzare al meglio la meteorologia dell'area di studio.
I dati meteorologici al suolo sono in genere dati misurati da stazioni meteorologiche appartenenti a reti nazionali (come la rete aeroportuale ICAO) o regionali/provinciali (reti ARPA); i dati di vento ottimali per i modelli diffusionali provengono da misure effettuate con pali anemometrici di altezza almeno pari
a 10 metri sul piano campagna o comunque non inferiori a 5 m.
I dati di vento provenienti da stazioni Agro-meteorologiche devono invece essere attentamente vagliati per verificarne l’effettiva significatività per l’area di interesse diffusionale in quanto tali stazioni sono spesso utilizzate per scopi locali
specifici (misura di precipitazione, temperatura e umidità a scopo agricolo) e potrebbero presentare schermature importanti per il rilevo del vento.
Nella preparazione dei dati al suolo per i modelli gaussiani, per i quali il dato meteo deve essere rappresentativo per l’intero dominio di calcolo, è importante che la stazione meteo di riferimento sia significativa meteorologicamente
per il sito di studio, ad esempio (si veda in merito l’allegato 1 della D.g.r. Regione Lombardia n. 15 febbraio 2012 - n. IX/3018) in area pianeggianti sarebbe auspicabile avere stazioni di misura
in un raggio di 10 km dal sito di interesse mentre in aree ad orografia complessa la distanza ottimale si riduce a 5 km purché la stazione sia nello stesso riferimento geomorfologico del sito richiesto, ad esempio nella stessa valle.
Per i modelli che utilizzano una meteorologia 3D (CALPUFF con dati meteo prodotti da CALMET) è possibile/auspicabile invece utilizzare dati provenienti da più stazioni meteorologiche sparse all’interno
o comunque nell’intorno del dominio richiesto perché attraverso le metodologie di pre-processamento di questi modelli è possibile tenere in considerazione le caratteristiche orografiche e geomorfologiche dell’area e le conseguenti modifiche
che esse inducono sul campo meteorologico.